Manuel Maran

Classe 1977. 

Tutto é incominciato verso i 4 o 5 anni con una tastierina a due ottave della Bontempi che ho provato a suonare a casa di amici. L’evoluzione negli anni successivi é stata lenta, anzi lentissima. Dalla conquista di nozioni scontate da autodidatta, alle prime lezioni noiosissime e demotivanti di piano classico.

Ho iniziato ad ascoltare prima musica classica con Beethoven e poi i Beatles e John Lennon. Dopo un anno di lezioni, nei giorni degli esami di terza media ho imbracciato la prima chitarra (elettrica), era uno strumento “non male” ma a me piaceva il pianoforte moderno. Nei 5 anni successivi é stato un continuo tormento di compravendite di strumenti e di estenuanti prove con diversi gruppi evanescenti ed inconcludenti, nei quali mi sono cimentato con la chitarra, le tastiere, successivamente il basso e addirittura il canto.

Avvantaggiato dai diversi strumenti ai quali mi sono approcciato, ho iniziato i primi esperimenti di registrazione multi traccia domestica con improbabili collegamenti di apparecchiature amatoriali fino ad avere un mio piccolo ma funzionale studiolo di registrazione, costruito solo per le mie esigenze.

Nel 1998, a 21 anni, ho conosciuto Ivan Nardini con il quale è nato il Duodeno, un sodalizio musicale durato quasi 16 anni. E’ stato un periodo di grande crescita personale. La nostra musica ha toccato tutto il triveneto, innumerevoli volte la Slovenia e l’Austria solo grazie al “passaparola”, senza social network o newsletter a supporto. A fine 2013, il duo si è dilatato in un trio con l’aggiunta di una figura femminile nell’intento di dare un maggiore e migliore impatto. Ivan nel 2014 ha successivamente scelto altre strade musicali, il trio così ritorna ad essere un duo, stavolta però è un duo difficile ed incompatibile sia musicalmente che personalmente. In pochi mesi la figura che avrebbe dovuto dare un valore aggiunto al Duodeno, aveva invece minato la serietà, la serenità e la lungimiranza di un progetto consolidato e riconosciuto da oltre 16 anni, sgretolandone i fondamenti. La new entry è stata così isolata ed allontanata “non esattamente nei migliore dei modi” come peraltro da molti altri gruppi negli anni successivi.

Passati diversi mesi a suonare da solo pur di non ripetere l’errore risolto “appena in tempo”, finalmente nel marzo 2015 salta sul carro del Duodeno una vera cantante che si è rivelata anche un’eccellente pianista ed arrangiatrice: Michela Franceschina, un’Artista curiosa, precisa, simpatica ed alla mano che fin dal suo esordio al mio fianco ha riscosso enormi e meritati riscontri (non perché fosse al mio fianco). Il progetto originale del Duodeno, nato nel 1998, nella fase più decadente del classico piano-bar, ha trovato ottimi consensi per le versioni, i suoni ed il modo di esibirsi particolarmente innovativo e moderno rispetto a quanto si sentiva negli anni precedenti al nostro esordio. La prerogativa è sempre stata quella di dare un’aria scanzonata alle serate senza mai trascurare i lati tecnico-strumentali e vocali. Negli anni sono cambiate le priorità del progetto ma gli obiettivi sono rimasti sempre gli stessi.

Per un paio di anni attorno al 2002-2003, ho fatto parte dei “Blue Point Elephant” come tastierista, giocando un ruolo fondamentale per il riarrangiamento dei vecchi pezzi e la produzione di quelli nuovi, oltre ad aggiungere spesso la terza voce alle parti cantate. Abbiamo quindi registrato il “Live Blue”, definito dagli storici seguaci come il miglior lavoro del gruppo fin dagli esordi. Incompatibilità tra tutti i membri, irrealizzabile voglia di rinnovamento, cambi di idee, di genere, di strumenti, di line up e tante altre idee ma sempre “ben confuse” hanno portato alla scelta di cambiare stile inciampando in uno pseudo-grunge innov-antico, fuori dal baricentro del tempo e degli stessi Blue Point Elephant che ormai di originale conservavano solo il nome. La mia esperienza si è chiusa mentre gli altri sono rimasti le uniche 4 persone a credere nel “nuovo progetto”. Nonostante il mio apporto e la propositività durante il periodo di permanenza in questo gruppo, non sono citato in nessun mp3 o biografia sui vari social network. Basta che si sappia che nel piccolo ed unico apice di riscontri che i BPE hanno avuto, io c’ero.

Contemporaneamente ho studiato pianoforte per quasi due anni sotto la guida di Mauro Costantini ed in modo discontinuo per diversi anni con altri maestri (…).

Dal 2003 al 2013 ho collaborato con un’associazione locale per una decina di colonne sonore ad ornamento di documentari in lingua friulana.

Tra il 2005 e il 2006 ho partecipato al corso di tecniche di registrazione e missaggio audio tenuto da Stefano Amerio, professionista della registrazione e produzione, in ambito soprattutto acustico, con il suo studio Artesuono di Cavalicco di Tavagnacco (UD). Negli anni successivi ho partecipato a diverse sessioni di registrazioni e corsi in molti studi di registrazione professionali nel triveneto.

Nel 2005 e il 2006 sono anche stati i due anni in cui ho suonato e mi sono davvero divertito come tastierista/cantante con i Boogie Wonderland, quartetto/quintetto di musica disco anni ’70 dove mi sono esibito in diversi locali e piazze della regione con buon successo di pubblico. (Paolo Passador – 1976-2012 – R.I.P.)

Nel 2008 ho collaborato con Melyssa Dori Dye (Boston-USA) per la scrittura di un mio pezzo strumentale al quale lei ha aggiunto le parti vocali intitolato “Love are you somewhere” del quale siamo riusciti a registrare solo una bellissima versione “demo”, depositata per il copyright negli USA e successivamente in Italia.

Dal 2009, discontinuamente, studio chitarra ed improvvisazione sotto alla guida del Maestro Raffaello Indri .

Ho composto, registrato, arrangiato e mixato per anni tastiere, chitarre, bassi per i miei pezzi, riuscendo a pubblicare, con la partecipazione economica di alcuni amici, un cd completamente mio (anche nella grafica) nel luglio 2010 intitolato Evolver al quale ho fatto suonare amici e musicisti a me sconosciuti incontrati su Myspace.

Nel maggio 2011, per dare sfogo a nuove strade live e nuove collaborazioni, ho formato un trio completamente acustico con due validissimi muscisti di San Vito al Tagliamento (PN), Dario Trevisan e Federico Cappai:  i 3 Way Street, con i quali ci destreggiamo ancora oggi con chitarre, basso, armonica e percussioni in un progetto di musica acustica decisamente d’autore. Tocchiamo gruppi e pezzi piuttosto complessi spesso a 3 voci, a volte sconosciuti ai piú: Crosby, Stills & Nash, Neil Young, Eagles, America, Doobie Brothers, Allman Brothers, Poco, James Taylor, Steve Miller, Bob Dylan, Creedence Clearwater Revival ed altri.
Tra il 2020 ed il 2021 ho registrato e mixato il primo album dei 3 Way Street intitolato “Simply the first“. Un album ricco di strumenti acustici e voci. Il lavoro finale, pubblicato in aprile 2021 in occasione del decennale della nascita del gruppo, è stato masterizzato professionalmente dal Funktastic Studio di Udine.

Altri gruppi formati e disciolti per mia mano o altrui, non fanno curriculum e non vado neppure fiero di averne fatto parte perciò me ne guardo bene dal citarli perché in qualche modo significherebbe pubblicizzarli.

Nel 2021 e 2022, ripresa pienamente l’attività di tastierista/pianista dopo una serie di collaborazioni motivanti e fruttuose, ho seguito il corso di pianoforte moderno jazz ed il corso sul mondo synth di Yamaha, tenuto dal fenomenale pianista e sound designer Manuele Montesanti con il quale continuo ad approfondire alcuni aspetti del mio bagaglio culturale.

Dal 2021 collaboro live con i Tra Palco e Realtà (tribute band di Ligabue) al piano e tastiere.

Collaboro con iRuvidi per la parte promozionale audio e video seguendone la regia ed il montaggio.